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il soggetto dipende dal sistema delle differenze / jacques derrida. 1968


[...] il soggetto, e anzitutto il sog­getto cosciente e parlante, dipende dal sistema delle diffe­renze e dal movimento della dif-ferenza, non già è presente né soprattutto presente a sé prima della dif-ferenza, e vi si costituisce solo dividendosi, spaziandosi, «temporeggiandosi», dif-ferendosi; e conferma altresì, quell’aspetto, che, come diceva Saussure, «la lingua [che consiste solo di diffe­renze] non è una funzione del soggetto parlante». Nel momento in cui interviene il concetto di dif-ferenza, con la catena che vi è congiunta, tutte le opposizioni con­cettuali della metafisica classica, nella misura in cui hanno come ultimo loro termine di riferimento la presenza di un presente (sotto forma, per esempio, dell’identità del soggetto, presente a tutte le sue operazioni, presente sotto tutti i suoi accidenti o eventi, presente a sé nella sua «parola vi­va», nei suoi enunciati o nelle sue enunciazioni, nei suoi og­getti e negli atti presenti del suo linguaggio, ecc.) – tutte queste opposizioni metafisiche (significante/significato; sen­sibile/intelligibile; scrittura/parola [parole]; parola/lingua; diacronia/sincronia; spazio/tempo; passività/attività; ecc.) diventano non-pertinenti. Esse infatti finiscono, prima o poi, per subordinare il movimento della dif-ferenza alla presenza di un valore o di un senso anteriore alla dif-feren­za stessa, più originario, che la eccederebbe e, in ultima istanza, la comanderebbe. [...] 

 

Jacques Derrida, Semiologia e grammatologia. Colloquio con Julia Kristeva, in «Information sur les sciences sociales», VII, 3, giugno 1968; prima trad. it. a cura di G.Sertoli (Bertani, Verona 1975); ed. riveduta, a cura di M.Chiappini e G.Sertoli: J.Derrida, Posizioni. Scene, atti, figure della disseminazione (Ombre corte, Verona 1999, pp. 37-39)





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